campeggi green

Come rendere l’esperienza in campeggio green

Per me campeggio significa prima di tutto LIBERTÀ. Ammetto di averlo scoperto da pochissimi anni, o meglio, sapevo già cos’era ma non avevo mai avuto l’occasione di sperimentarlo – se non per brevissimi periodi. Per me è stata la svolta. Abbiamo cominciato con una tenda e siamo poi passati al nostro mini van: in entrambi i casi però, per ora, ci appoggiamo ai campeggi. Con il mini van infatti non siamo ancora del tutto autonomi (speriamo di esserlo presto), motivo per cui ci torna molto utile – spesso necessario – appoggiarci ai campeggi. Forse non l’ho mai specificato, ma quando parlo di campeggi non mi riferisco ai “resort” o ai villaggi: campeggi enormi pieni di servizi (animazione compresa, cosa che io non amo affatto). Parlo dei campeggi semplici, immersi nella natura, tendenzialmente molto tranquilli.

L’altro motivo per cui amo tanto il campeggio infatti, è che mi permette di stare a contatto con la natura – che si tratti di mare, montagna, boschi, colline. L’elemento naturale per me è essenziale: nei grandi villaggi questo ormai viene spesso a mancare in favore dei servizi. Piscine, campi da gioco, palcoscenico… e l’unica natura che vedi è quella delle piante, spesso messe lì come semplice decorazione. So che tante persone, come me, amano la i campeggi selvaggi, dove la natura è ancora presente in ogni angolo, anche a discapito dei servizi: tante altre invece scelgono solo i villaggi proprio per tutto quello che offrono in termini di servizi. A ognuno il suo 🙂

Come riconoscere se un campeggio è green?

Cominciamo dalle basi. Come avevo detto anche nell’articolo sulle strutture ricettive ecofriendly, un punto di partenza per capire se una struttura è green, può essere la valutazione dell’uso che fanno delle risorse. Sempre più campeggi stanno scegliendo energia che proviene da fonti rinnovabili e sono sempre più attenti anche al consumo dell’elettricità e dell’acqua. Negli ultimi campeggi dove sono stata (in Spagna), abbiamo notato che quasi tutti ormai non hanno più le luci fisse, sempre accese, ma quelle che si accendono al passaggio (e sono tutte ad alto risparmio energetico). Per quanto riguarda le docce invece, abbiamo notato riduttori del flusso e la presenza di poche docce calde. In alcuni casi abbiamo anche visto dei sistemi per il recupero dell’acqua piovana.

Anche per i campeggi poi esistono delle certificazioni per attestare il loro impegno nel rispettare l’ambiente, come ad esempio (fonte: Wisesociety ed Ecocamping):

  • Ecocamping: certificazione europea che mira a migliorare la protezione dell’ambiente, la conservazione della natura, nonché la sicurezza e la qualità del settore del campeggio.
  • Etichetta ecologica Legambiente Turismo. Alcuni campeggi, infatti, sono segnalati da associazioni come Legambiente o Wwf perché rispondono ad alcune indicazioni o si impegnano a seguirne il disciplinare dell’etichetta.
  • Ecolabel: è stato elaborato in cooperazione con la Commissione Europea e gli stati membri europei per creare uno standard comune europeo per campeggi rispettosi dell’ambiente. Si tratta infatti di un’etichetta ecologica assegnata ai campeggi che rispettano l’ambiente. Tra i requisiti che il campeggio deve avere ci sono: limitato consumo energetico e idrico, predilezione dell’utilizzo di risorse rinnovabili, riduzione al minimo l’uso di sostanze pericolose per l’ambiente, organizzazione di iniziative sia nei confronti degli ospiti che del personale per promuovere l’educazione ambientale.

Lo sappiamo, non basta una certificazione per essere green, ma è comunque un altro elemento che possiamo guardare in fase di valutazione.

Ci sono poi anche altri elementi che spesso non vengono presi in considerazione, ma che secondo me vanno presi in considerazione nel quadro globale:

  • il market: ormai anche i campeggi più piccoli hanno un piccolo market interno dve è possibile prendere i beni di prima necessità. Quali prodotti vengono scelti? Sono locali? Che packaging hanno? Da dove provengono?
  • le attività: che attività vengono proposte? rispettano la flora e la fauna che circondano il campeggio o sono costruzioni invasive?
  • l’ambiente circostante è valorizzato dalla struttura o sfruttato?

Nessuno è perfetto, e sono sicura che tanti campeggi devono scendere a compromessi per restare aperti: se però è palese che nessuna di queste accortezze viene messa in pratica – che non ce ne è nemmeno l’intenzione – allora forse vale la pena cercare un campeggio più sostenibile.

Il nostro contributo

Al di là del campeggio e dei servizi che offre però, ci sono delle accortezze che possiamo (e dobbiamo) avere anche noi per rendere la nostra esperienza in campeggio davvero green.

  1. Scegliamo oggetti lavabili e riutilizzabili, possibilmente che già abbiamo a casa.
  2. Prima di comprare: chiediamo in prestito, attiviamo l’ingegno per trovare soluzioni creative con quello che abbiamo o proviamo ad aggiustare (ecco perché è essenziale avere sempre con sé la cassetta degli attrezzi).
  3. Informiamoci sempre sulla differenziata e smaltiamo tutto correttamente.
  4. Scegliamo prodotti per la pulizia eco, che rispettino l’ambiente.
  5. Non abusiamo di elettricità e acqua del campeggio (e nemmeno delle docce calde quando non necessarie).
  6. Usiamo lavatrice e soprattutto asciugatrice solo se davvero necessarie.
  7. Sfruttiamo il sole: al posto della luce, dell’asciugatrice, del phon…
  8. Non esageriamo con la spesa, soprattutto se non siamo certi di poterla conservare correttamente (specialmente se parliamo di prodotti freschi come frutta o verdura).
  9. Condividiamo: che si tratti di cibo extra o di qualche oggetto.
  10. Rispettiamo sempre l’ambiente (e le persone) che ci stanno attorno.

Parliamone

E tu? Sei mai stat* in un campeggio green? Se sì, ti sei mai chiest* come poter ridurre il tuo impatto anche lì?

Ti aspetto su: marta@gentilmenta.com

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