scelte sostenibili
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Come spiegare le nostre scelte sostenibili

Il confine tra condividere e giustificarsi

Mangiare vegetale, usare meno la macchina, limitare gli spostamenti in aereo, evitare plastica monouso: questi sono solo alcuni esempi di azioni che compie chi vuole fare scelte più sostenibili. In questo articolo ti avevo parlato di tutte le azioni quotidiane da mettere in atto per contrastare la crisi climatica. Quello che non ti ho raccontato però, è come queste vengono giudicate dalle persone. Ancora oggi tante persone mi chiedono perché voglio vivere una vita più sostenibile: non usano esattamente queste parole… solitamente mi chiedono “perché ti privi della carne?”, “perché rinunci a comprare da Zara?”, “perché non accetti quei campioncini?”. La verità è che per quante domande genuinamente curiose io riceva, ce ne sono altrettante più giudicanti.

Il potere della condivisione

Sono sempre stata dell’idea che condividere ha enormi vantaggi per entrambe le parti – e credo valga anche per le scelte sostenibili. Mano a mano che cominciavo a mettere in pratica un’azione più sostenibile per il Pianeta mi veniva voglia (ed è così tuttora) di condividerla con le persone attorno a me. Un po’ perché fin da piccola mi piaceva provare cose nuove e parlarne con gli altri: mi piaceva confrontarmi, sapere se anche altri avevano provato la stessa cosa e soprattuto, nel caso ci fossero state difficoltà o problemi, mi piaceva sentire come venivano affrontati. Ma è soprattutto negli ultimi anni che ho capito quanto la condivisione e il confronto siano in realtà due facce della stessa medaglia: in realtà vanno proprio a braccetto. Più condivido le mie esperienze e le mie idee sulle scelte sostenibili, più nascono confronti e più mi arricchisco e cresco (spero sia così anche per i miei interlocutori). Non tutt* abbiamo le stesse idee – per fortuna – ma quando trovo qualcuno con cui poterne parlare apertamente mi sento profondamente grata. A volte nascono discussioni da pareri diversi che terminano con ognuno sulla sua posizione, altre volte cambio idea, altre volte ancora la cambia chi ho davanti. L’importante in questi casi è avere la mente aperta ed essere gentili. Solo parlandone possiamo aumentare la nostra consapevolezza e quella di chi abbiamo intorno. Per questo quando ricevo domande sulle mie scelte di vita sono (quasi sempre) sempre contenta: è un modo per aprire il dialogo. Se però vedo che l’obiettivo dell’altra persona è solo quello di criticare, allora ho imparato a chiudere in fretta. Mi spiego meglio.

Basta giustificarsi

Sempre più spesso mi imbatto (soprattutto online) in persone che devono per forza dire la loro opinione, anche se non hanno tutti gli elementi o i punti di vista per esprimerla. Vogliono farlo solo per non essere da meno, per riempirsi un po’ le giornate forse. Quando la semplice curiosità diventa critica immotivata ho capito che per me la soluzione migliore è fare un passo indietro. A scuola me lo diceva sempre una maestra, NON C’È PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE. Ed è proprio vero. Prima sentivo di voler convincere tutt*, anche se con le migliori intenzioni. Adesso mi sono accorta che non solo è impossibile, ma che in alcuni casi può allontanare: ognuno ha i suoi tempi e il suo percorso da fare. Ecco perché preferisco limitarmi a parlarne senza “imporre” il mio pensiero. Le opinioni diverse sono lecite, anzi bene accette, ma la semplice critica non fa per me: soprattutto perché mi sono accorta che non ho tutto questo tempo (oltre che la voglia) per starci dietro.

Amici e famiglia VS Estranei

Ammettiamo poi che c’è un fattore importante: il nostro interlocutore. Personalmente mi piace instaurare un confronto sulle scelte di vita sostenibili con tutti: amici, familiari, ma anche estranei. Tuttavia mi da meno fastidio se a non comprendere le mie scelte è un estraneo: credo sia normale. Il punto però – e l’ho capito nel tempo – è che non dovrebbe fare differenza, perché in realtà le scelte sono solo ed esclusivamente mie (soprattutto quando non hanno alcuna ripercussione sugli altri). Credo che chiunque abbia “l’opinione che conta di più”: può essere quella del partner, della mamma, di un’amica… ciò che conta davvero secondo me è non farsi abbattere se non veniamo capit* subito. A volte le persone cambiano idea, maturano: diamogli il beneficio del dubbio. Al tempo stesso non stupiamoci se non la cambiano affatto – fa parte del gioco.

Quindi, cosa possiamo fare noi?

  1. Parliamo, discutiamo, mettiamoci in gioco: sempre con mente aperta e gentilezza.
  2. Stiamo pronti a cambiare idea se ci accorgiamo di aver sbagliato o di pensarla diversamente ora.
  3. Non cediamo però alle idee altrui solo perché “più comuni” o “della maggioranza”.
  4. Alla fine di una discussione, chiediamoci cosa abbiamo imparato. Se a lungo andare vediamo che ci sono discussioni che non ci lasciano nulla, allora forse è il caso di evitarle la prossima volta.
  5. Non arrendiamoci e non chiudiamoci a riccio: se c’è una cosa per noi è importante che venga condivisa, troviamo il modo migliore per farlo.

Parliamone

E tu? Quanto spieghi le tue scelte sostenibili ad amici, familiari o “estranei”?

Ti aspetto su: marta@gentilmenta.com

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