IT'S CRISI CLIMATICA

Una zuppa di pomodoro contro la crisi climatica

“Attiviste danneggiano il quadro di Van Gogh”

“L’opera di Vincent Van Gogh, “I Girasoli”, esposta a Londra presso la National Gallery, è stata imbrattata da un gruppo di ecologisti”.

Vandali ambientalisti imbrattano il quadro di Van Gogh con la zuppa”.

Militanti ecologisti impegnati nella campagna di protesta anti-petrolio «Just Stop Oil» hanno lanciato una salsa al pomodoro, contro la famosa opera di Vincent Van Gogh, `Girasoli´, esposta alla National Gallery di Londra”.”

Sfregiato il quadro I Girasoli di Van Gogh – Militanti ecologisti impegnati nella campagna di protesta anti-petrolio ‘Just Stop Oil’ hanno lanciato un liquido, una zuppa commestibile secondo le prime informazioni, contro una celeberrima opera di Vincent Van Gogh, “I Girasoli”, esposta alla National Gallery di Londra”. 

Questi sono solo alcuni dei titoli clickbait comparsi sulle principali testate italiane venerdì 14 ottobre quando due giovani attiviste hanno lanciato una zuppa di pomodoro sul quadro di Van Gogh. Quello che è emerso stando ai giornali – e a gran parte dell’opinione pubblica, è che due vandali hanno tentato di sfregiare un’opera dal valore inestimabile. Stop. Fine della storia.

Quello su cui concordo è la dinamica dei fatti, che tanti giornali hanno voluto raccontare nei minimi dettagli: tuttavia nessuno si è soffermato sul perché sia stato compiuto questo gesto.

Per chi non avesse seguito la vicenda, non è stato danneggiato nessun quadro tranquill*. Le due ragazze, Phoebe Plummer e Anna Holland erano pienamente consapevoli del fatto che ci fosse un vetro. Non avevano nessuna intenzione di deturpare o danneggiare l’opera, volevano solo far arrivare un messaggio.

Una zuppa di pomodoro contro la crisi climatica
Fonte della foto: Next Quotidiano

Prima di giudicare, informiamoci (per davvero)

Phoebe Plummer e Anna Holland sono due giovani attiviste di Just Stop Oil (come attesta la maglietta che indossavano durante la protesta), organizzazione inglese attiva da moltissimi anni che chiede al Governo di cessare l’utilizzo dei combustibili fossili. L’organizzazione da sempre organizza proteste, di varie tipologie: non è la prima volta che per lanciare il messaggio scelgono un contesto artistico.

E no, nemmeno le altre volte hanno danneggiato le opere, questo perché non sono vandali. L’arte è un mezzo potentissimo per comunicare i messaggi, ecco perché Just Stop Oil in più di un’occasione ha scelto proprio le opere d’arte come mezzo per arrivare al grande pubblico e ai media. Phoebe e Anna, durante la loro protesta, chiedono se siamo più preoccupati se viene danneggiata un’opera d’arte piuttosto che il nostro pianeta, le nostre vite, la nostra salute (sì, è tutto connesso).

Facciamo un passo indietro: nonostante la comunità scientifica sia pienamente concorde sul fatto che l’Uomo sia tra le cause principali dei cambiamenti climatici, ancora nessun Governo sta prendendo seriamente la questione. Una questione che riguarda TUTTI NOI. Le azioni dei singoli sono fondamentali, ma è necessario che anche la politica inizi a fare la sua parte: servono azioni anche e soprattutto dall’alto.

Questo passo indietro per contestualizzare meglio il messaggio che Phoebe e Anna volevano mandare: quello che hanno fatto lo hanno fatto per tutti noi. Hanno voluto attirare l’attenzione dei media e dei Governi – che sembrano essere del tutto disinteressati all’emergenza climatica – su un tema estremamente importante. La scelta di lanciare un zuppa di pomodoro non è stata casuale. Con l’inverno alle porte, tantissime famiglie dovranno fare i conti con l’aumento del prezzo dell’energia (dei combustibili fossili) e rischiano di non potersi permettere nemmeno una zuppa di pomodoro, uno dei cibi più economici.

Prendetevi 90 secondi e ascoltate le loro parole >>

Il triste epilogo

Nonostante Phoebe e Anna siano riuscite ad attirare l’attenzione, l’esito finale è un risultato già visto: i media non sono andati oltre il gesto in sé (chiaramente provocatorio). Anziché indagare a fondo il perché di quell’azione – esplicitato anche da un’attivista – hanno preferito definirle “vandali”, “esibizioniste”, “militanti”, “folli”, e potrei andare avanti. Pochissime sono state le testate che hanno provato a sottolineare la gravità della crisi climatica, strettamente legata anche all’eccessivo sfruttamento dei combustibili fossili fatto finora. Anche la maggior parte dell’opinione pubblica non ha fatto che seguire la scia delle testate, senza provare ad andare a fondo e a informarsi.

La (mia) morale

Da quando ho capito come funzionano i giornali, ho praticamente smesso di leggerli. O meglio, ho smesso di dargli fiducia. Il racconto che fanno dei fatti è sempre pompato da una dose di tragedia che non concepisco. Tranne quando parlano della crisi climatica, in quel caso l’eccesso di zelo che mostrano solitamente si traduce con una parola che va bene per tutto, MALTEMPO. Non mi voglio dilungare ulteriormente con la mia opinione sui media, ma ci tengo a farvi notare come, ancora una volta, sono riusciti a stravolgere una storia.

L’invito che vi faccio non è quello di cambiare la vostra opinione dall’oggi al domani, ma è quello di essere più curios*, di voler andare a fondo delle questioni, o quanto meno di volerci provare (perché non sempre è facile). Chiedevi perché due ragazze lanciano una zuppa di pomodoro su un quadro di Van Gogh. Non dovete per forza essere d’accordo con quel gesto, tant* l’hanno ritenuto fuori luogo, ma quanto meno prendetevi del tempo per informarvi di più in merito.
Se ti piacciono i podcast come mezzo di informazione, sei fortunat*: ho appena aggiornato l’elenco di quelli che parlano dell’ambiente, li trovi qui.

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Ti aspetto su: marta@gentilmenta.com

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